Efeso grotta dei sette dormienti
I, Sailko, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Questa necropoli cristiana fu utilizzata come rifugio durante le persecuzioni dei ciristiani del III secolo d.C.
Il nome della caverna viene da una leggenda che narra di sette giovani che per evitare di compiere sacrifici pagani come imposto dall’imperatore Decio nel 250, si rifugiarono in una caverna nei pressi della città di Efeso (nell’attuale Turchia) e vi si addormentarono. Si risvegliarono sotto l’impero di Teodosio (379-395), quando le persecuzioni erano da tempo cessate e l’editto di Tessalonica del 380 aveva reso il cristianesimo religione di stato.
I sette giovani cristiani vennero poi sepolti alla loro morte in questa caverna e sui loro sepolcri si costruì una chiesa.

Durante gli scavi eseguiti a Efeso nel corso del tempo, sono stati trovati i ruderi della chiesa e centinaia di tombe. Sia sui muri della chiesa che sulle tombe ci sono scritte collegate alla vicenda dei sette dormienti venerati come santi sia dalla Chiesa Cattolica sia dalla Chiesa Ortodossa.
Secondo la tradizione cattolica i nomi dei sette dormienti sono: Costantino, Dionisio, Giovanni, Massimiano, Malco, Marciano e Serapione. La Chiesa Cattolica li celebra il 27 giugno; la Chiesa Ortodossa il 4 agosto e il 22 ottobre.

Per secoli i credenti continuarono a essere sepolti in questo luogo, dove una credenza ritiene sia sepolta anche Maria Maddalena.

La leggenda cristiana dei Sette Dormienti è ricordata anche nel Corano in una sura, appunto chiamata “sura della caverna“.