L’abbazia di Cluny, in Borgogna, nella Francia centrale, fu la più importante costruzione monastica di arte romanica del Medioevo.
Chi fondò l’abbazia di Cluny?
Fu il duca Guglielmo I d’Aquitania a fondarla, verso il 910. Egli donò alcune sue proprietà fondiarie all’abate Bernone, incaricandolo di costruirvi un monasteo.
Dedicata ai santi Pietro e Paolo, dopo la prima costruzione, fu ingrandita altre due volte e ultimata nel 1130. Fino alla costruzione della basilica di San Pietro in Roma, nel 1500, fu la più grande chiesa della cristianità cattolica.
Ospitava 300 monaci e molti laici. L’intero complesso si estendeva per un’area di circa 5 chilometri quadrati.
I monaci di Cluny seguivano la regola benedettina; pertanto la vita della comunità si basava sulla preghiera, la disciplina, l’attenzione alla liturgia. Rispetto al monachesimo benedettino originario era però abbandonato il lavoro manuale, affidato ai contadini dipendenti.
Che cosa si è conservato dell’abbazia di Cluny?
Di esso oggi è rimasto ben poco. Dopo otto secoli di vita, nel 1790, durante la Rivoluzione francese, i rivoluzionari, spinti da una forte ostilità contro la Chiesa cattolica, fecero chiudere il monastero. La chiesa allora venne prima confiscata dallo Stato e poi venduta e utilizzata come cava da cui ricavare materiale per le costruzioni. Fu così quasi totalmente demolita.
Solo una piccola parte si salvò ed è visibile tuttora. Si tratta del braccio meridionale del transetto maggiore, sormontato da un campanile ottagonale e fiancheggiato da una torre (la Torre dell’Orologio).
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