Arco di Costantino
Arco dI Costantino. 312-315 d.C. Altezza 21 metri, rivestimenti in marmo, Roma. Sidvics, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

L’Arco di Costantino è un arco di trionfo situato presso il Colosseo, a Roma. Celebra la vittoria di Costantino su Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio (312 d.C.). Fu inaugurato nel 315 d.C.

È un arco a tre fornici ed è concluso in alto da un possente attico. È alto circa 25 metri; il fornice centrale è alto 11,45 metri e largo 6,50 metri.

Arco di Costantino Roma, monumento propagandistico e rappresentativo

L’Arco di Costantino venne decorato con bassorilievi dell’epoca di Traiano, Adriano e Marco Aurelio, oltre che con fregi originali di età costantiniana.

Il riuso di pregi preesistanti consentì di creare un monumento rappresentativo di tutta la scultura romana ufficiale, nonché un monumento propagandistico.

Il pubblico contemporaneo, infatti, vedeva in Costantino la perfetta sintesi del buon governo dei suoi più illustri predecessori, protagonisti di quelle decorazioni.

Arco di Costantino descrizione

I rilievi dell’arco Costantino

In cima alle colonne sono poste grandi sculture a tuttotondo raffiguranti capi daci. Queste sculture risalgono all’età di Traiano, che nelle sue compagne di conquista sconfisse appunto il popolo dei Daci.

I rilievi dell’attico rappresentano invece episodi relativi all’imperatore Marco Aurelio.

Una serie di bassorilievi illustra la campagna militare vittoriosamente condotta dall’imperatore Costantino sul suo rivale Massenzio. Sono rappresentati, ad esempio, la battaglia decisiva del ponte Milvio con il massacro dei soldati nemici, molti dei quali annegano nel Tevere; il trionfale ingresso di Costantino a Roma; il discorso ai senatori in cui l’imperatore mostra clemenza nei confronti degli avversari nemici; la distribuzione di denaro alla cittadinanza.

L’iscrizione al centro dell’arco

L’iscrizione posta sull’arcata celebra le lodi di Costantino: «[…] che per ispirazione della divinità e per la nobiltà del proprio animo con il suo esercito ha vendicato la repubblica per mezzo di una giusta guerra, liberandola dal tiranno (Massenzio) e dai suoi seguaci.»