Casa Machiavelli
Casa Machiavelli, XIV secolo, Sant'Andrea in Percussina, Casciano in Val di Pesa (Firenze)

Casa Machiavelli o, com’è universalmente conosciuta, l’Albergaccio, è stata la dimora di Niccolò Machiavelli durante gli anni dell’esilio. È situata in località Sant’Andrea in Percussina, frazione di San Casciano in Val di Pesa, comune di Firenze, in Toscana.

L’attività politica di Machiavelli si svolse in gran parte alle dipendenze di Pier Soderini, eletto nel 1502 gonfaloniere a vita della Repubblica di Firenze. Nel 1512 il governo di Pier Soderini cadde e in città ritornarono i Medici.

Machiavelli, che all’epoca aveva quarantatré anni, fu condannato e allontanato dagli incarichi pubblici. Destinato al confino, si ritirò a vivere nella tenuta dell’Albergaccio, la casa di campagna della famiglia presso San Casciano in Val di Pesa.

Qui passava le sue giornate occupandosi delle vigne e andando a caccia; poi come scrisse in una lettera del 1513, indirizzata all’amico Francesco Vettori, ambasciatore a Roma, si recava all’osteria, dove trascorreva il resto della giornata con «l’oste, due fornaciai, il beccaio e il mugnaio», bevendo e giocando a «cricca e a trich-tach» tra liti chiassose, per poi ritirarsi a sera nel suo “scrittoio” a leggere i classici, che gli ispirarono l’opera alla quale deve la sua fama, Il Principe (1513), scritto di getto in pochi mesi.
In questo periodo iniziò probabilmente i Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio; l’amarezza trovò anche sfogo in una commedia, la Mandragola (1518).

Dopo il Sacco di Roma (1527) Firenze cacciò di nuovo i Medici e ritornò al regime repubblicano: Machiavelli sperò allora di riavere il suo ufficio di segretario; se lo vide rifiutare, accusato di aver collaborato con i Medici.

Deluso e addolorato, si ammalò e morì in quello stesso anno, il 21 giugno 1527. Venne sepolto nella tomba di famiglia in Santa Croce a Firenze.