Cena in Emmaus Caravaggio

Cena in Emmaus Caravaggio ne dipinse due versioni. La versione conservata nella Pinacoteca di Brera a Milano è la seconda, datata 1606. È un dipinto a olio su tela (141×175 cm) e raffigura un episodio riguardante la vita di Cristo narrato nel Vangelo di Luca (Lc 24, 13-35).

La prima versione col medesimo soggetto è invece del 1601 ed è conservata alla National Gallery di Londra.

Che cosa vuol dire Emmaus?

Se ti stai chiedendo cosa vuol dire Emmaus, devi sapere che si tratta di un piccolo villaggio, poco distante da Gerusalemme, dove, secondo quanto riportato dal Vangelo di Luca (Lc 24, 13), Cristo risorto si rivelò a Cleofa e al suo compagno.

Cosa ha fatto Gesù a Emmaus?

Ora che sai cosa vuol dire Emmaus, vorrai sicuramente sapere cosa ha fatto Gesù a Emmaus e cosa significa Cena in Emmaus.

Ebbene, devi sapere che, secondo il Vangelo di Luca, dopo la morte di Cristo, due discepoli di Gesù che si trovavano nel villaggio di Emmaus, nei pressi di Gerusalemme, incontrarono un viandante e gli raccontarono i fatti dei giorni precedenti: la condanna di Gesù, la sua crocifissione, la morte sulla croce. Poi i tre andarono a cena insieme in una locanda, a Emmaus (ecco perché il titolo dell’opera di Caravaggio Cena in Emmaus).

Quando il viandante/Cristo risorto prese in mano il pane e lo benedisse, i due discepoli riconobbero in lui il loro maestro Gesù.

Dove si trova la seconda versione de la Cena di Emmaus di Caravaggio?

Si tratta della Cena di Emmaus Caravaggio presso la Pinacoteca di Brera a Milano.

Caravaggio Cena in Emmaus versione della Pinacoteca di Brera

La seconda versione della Cena in Emmaus del 1606 presenta un’interpretazione più drammatica e sintetica dell’episodio rispetto alla prima versione.

Rispetto alla prima versione, infatti, è cambiata la gamma dei colori; tutto si fa più sobrio e più scarno: la tavola è spoglia, con pochi oggetti e le loro ombre. La tavola di Londra, invece, è più bandita: la canestra di frutta, un pollo arrosto, dei piatti, delle brocche.

Pochi ed essenziali i riferimenti allegorici: il pane già spezzato, il vino e altri oggetti umili.

Una luce meno calda illumina in diagonale la scena, facendo emergere dall’oscurità le figure dei presenti: Gesù e i due discepoli seduti intorno a una tavola; immediatamente dietro, in piedi, vi sono un oste e una cameriera.

La figura di Cristo, non più giovanile ma corrucciata, svela un senso di lontananza e stanchezza, mentre i restanti personaggi manifestano emozioni velate da una certa malinconia.