
Il Vittoriale degli italiani si trova sulle colline di Gardone Riviera, sulla sponda bresciana del lago di Garda. È un complesso di edifici, vie, piazze, un teatro all’aperto e corsi d’acqua eretto tra il 1921 e il 1938 da Gabriele d’Annunzio su progetto dell’architetto Giancarlo Maroni.
Il Vittoriale degli italiani è una sorta di museo che il poeta dedicò a se stesso. Qui, infatti, il Vate raccolse sculture, medaglie al valore, reliquie, migliaia di libri, opere d’arte di ogni genere, oltre all’aereo SVA, la nave militare Puglia e il sottomarino MAS 96.
Qui visse dal 1921 (dopo l’avventura di Fiume) fino alla morte, avvenuta il 1° marzo 1938, in disparte (con la pianista veneziana Luisa Baccara, ma senza rinunciare ad altre avventure amorose), curando l’edizione nazionale delle proprie opere.
Il complesso sul quale sorge il Vittoriale apparteneva a Heinrich Thode, storico dell’arte di fama europea. Ne era stato espopriato in base al decreto del 1918 sui danni di guerra. Il poeta stipulò con il sequestratario, Giovanni Ubertazzi, ispettore delle Imposte di Brescia, un contratto di affitto di un anno rinnovabile ogni sei mesi. Ma pochi mesi dopo, il 1° ottobre 1921, D’Annunzio acquistò villa, casa colonica, casa del giardiniere, frutteto e oliveto per la somma di 360.000 lire, ottenuta in prestito dal Banco di Roma (fu restituita solo dopo la sua morte, con i proventi dei diritti d’autore).
Nel 1922 e nel 1935 si aggiunsero all’acquisto anche il frantoio, la darsena sul lago, la villa Mirabella con il rustico: in tutto nove ettari di proprietà.
A Villa Mirabella abitò per lunghi periodi la moglie del poeta, la duchessa Maria Hardouin Altemps di Gallese: sposò D’Annunzio a diciannove anni e gli diede tre figli; si rassegnò alla separazione di fatto ma non concesse mai il divorzio.
Nel 1923 il poeta donò il Vittoriale, non ancora completato e non ancora pagato, all’Italia e agli italiani. Si legge nell’atto notarile della donazione: «[…] m’ardisco io d’offerire al popolo italiano tutto quel che mi rimane, e tutto quel che da oggi io sia per acquistare e per aumentare col mio rinnovato lavoro […]. Tutto è infatti da me creato e trasfigurato. Tutto qui mostra le impronte del mio stile nel senso che io voglio dare al mio stile […]. Tutto è qui dunque una forma della mia mente, un aspetto della mia anima, una prova del mio fervore».
Il Vittoriale degl italiani, dichiarato monumento nazionale, venne eretto a Fondazone un anno prima della morte di Gabriele d’Annunzio, avvenuta il 1° marzo 1938. Le sue spoglie riposano nel Mausoleo allestito da Maroni dopo la morte.
