La Scarzuola, la città ideale di Tomaso Buzzi
La Scarzuola, la città ideale di Tomaso Buzzi

La Scarzuola è un antico convento francescano in Umbria, in provincia di Terni, che l’architetto Tomaso Buzzi (1900-1981) acquistò nel 1956 con annesso terreno.

Lo trasformò nella propria residenza, realizzando il sogno della sua vita: una “città ideale” che lo rappresentasse, ovvero come lui stesso scrisse: «Il mio sogno a occhi aperti, sempre più vasto e complesso e ricco di significati reconditi, di allusioni, di metafore, di “concetti”, di trovate, grandi e piccole, di segreti, di allusioni, di fantasie,… ricordi» (Tomaso Buzzi).

Secondo la tradizione, in questo luogo nel 1218 San Francesco d’Assisi costruì una capanna nel punto in cui aveva piantato una rosa e un alloro, e da cui era sgorgata miracolosamente una fontana. Successivamente, per ricordare l’avvenimento, i conti di Marsciano vi fecero costruire una chiesa e in seguito un convento, entrambi affidati ai frati francescani. Questi vi rimasero fino alla fine del Settecento, quando ne presero possesso i marchesi Misciatelli di Orvieto.

L’architetto Tomaso Buzzi lavorò alla realizzazione del suo progetto dal 1958 al 1978. Alla sua morte (1981), la città era stata realizzata solo in parte ma, grazie agli schizzi lasciati, l’erede Marco Solari terminò l’opera.

La città Buzziana, così come viene definita, è un insieme di sette teatri di varie dimensioni con scenografie naturali ed artificiali, accatastate e sovrapposte l’una dentro l’altra. Si ispirano alla Villa Adriana e alla Villa d’Este (entrambe a Tivoli), al Partenone di Atene, al Colosseo, al Pantheon, al Tempio di Vesta, alla Torre dell’Orologio di Mantova, al Parco dei Mostri di Bomarzo.