Basilica di Sant'Apollinare in Classe, catino absidale. Ravenna

Alla scoperta dei monumenti di Ravenna, ultima capitale dell’Impero romano d’Occidente (caduto nel 476), poi del regno degli Ostrogoti e, infine, dei governatori bizantini.

Tra il V e il VI secolo, la città di Ravenna conobbe una straordinaria stagione artistica. Questa può essere suddivisa in tre periodi storici:

  1. Ravenna ultima capitale dell’Impero romano d’Occidente (caduto nel 476);
  2. Ravenna capitale del regno degli Ostrogoti;
  3. Infine, Ravenna capitale dei governatori bizantini.

I monumenti di Ravenna capitale dell’Impero romano d’Occidente

I monumenti di Ravenna risalenti al periodo imperiale sono il Battistero degli ortodossi (anche detto Battistero neoniano) e il Mausoleo di Galla Placidia.

Battistero degli ortodossi o Battistero neoniano

Monumenti di Ravenna: Battistero degli ortodossi
Battistero degli ortodossi, prima metà del V secolo, esterno, Ravenna

Tra i monumenti di Ravenna più significativi c’è il Battistero degli ortodossi. È a pianta ottagonale e risale al 400 circa. In origine non era coperto da una cupola; solo mezzo secolo dopo, il vescovo Neone (da cui l’altro nome con cui è noto l’edificio, Battistero Neoniano) ne fece proseguire la costruzione.

La muratura esterna ha come unico elemento decorativo fasce di lesene, mentre il fregio ad archetti pensili è frutto di un rifacimento del primo Medioevo.

L’interno spicca per la decorazione di tutta la cupola a mosaico al tempo del vescovo Neone. Entro tre anelli concentrici sono rappresentati vari soggetti.

Monumenti di Ravenna: Battistero degli ortodossi
Battesimo di Cristo, apostoli ed etimasia, 458 ca., mosaico. Ravenna, Battistero degli ortodossi, cupola.

Nel tondo centrale, su sfondo oro, si trova la scena del Battesimo di Gesù con San Giovanni Battista; sopra il Cristo svetta la colomba dello Spirito Santo. I volti di Gesù e del Battista furono rifatti nel XVIII secolo, per cui la parte centrale della scena dai contorni ben visibili, non è più quella originale.

La seconda fascia presenta i dodici apostoli su sfondo azzurro con le vesti alternate nei colori bianco e oro, e con in mano delle corone da offrire a Cristo. Gli apostoli sono intervallati da candelabre; dal cerchio superiore pendono drappi bianchi che visti dal basso formano la forma di una corolla di un fiore.

L’anello esterno a fondo azzurro presenta una serie di finte architetture tripartite con altari e troni vuoti (una raffigurazione detta etimasia, che allude al trono di Dio nel Giudizio finale).

Al centro del Battistero si trova una vasca ottagonale di marmo greco e porfido, rifatta nel 1500; conserva ancora qualche frammento originale del V secolo.

Mausoleo di Galla Placidia

Mausoleo di Galla Placidia, 425-430 ca., esterno, Ravenna
Mausoleo di Galla Placidia, 425-430 ca., esterno, Ravenna

Il Mausoleo di Galla Placidia è uno dei più antichi monumenti di Ravenna. Doveva offrire sepoltura alla nobile Galla Placidia, figlia dell’imperatore Teodosio e sorella di Onorio, l’imperatore che trasferì nel 402 la capitale d’Occidente da Milano a Ravenna.

L’esterno è in semplice laterizio; ad esso si contrappone l’interno che risplende di marmi e di mosaici. Entrando, come in una visione, appaiono nella cupola giri di stelle culminanti nella croce, mentre sugli spigoli si possono ammirare i simboli degli evangelisti.

Mausoleo di Galla Placidia, veduta dell'interno con il mosaico della cupola. Ravenna
Mausoleo di Galla Placidia, veduta dell’interno con il mosaico della cupola. Ravenna

Il pavimento si trovava in origine a un livello di circa un metro e mezzo sotto quello attuale ed era rivestito di lastre marmoree.

I monumenti di Ravenna ostrogota

I monumenti di Ravenna risalenti al periodo ostrogoto sono il Mausoleo di Teodorico e la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo.

Mausoleo di Teodorico

Il mausoleo di Teodorico a Ravenna
Il mausoleo di Teodorico a Ravenna

Il mausoleo di Teodorico fu fatto costruire dal sovrano per accogliere il suo sarcofago. È l’unico esempio di tomba di un sovrano germanico giunto fino a noi. Qui tutte le informazioni Mausoleo di Teodorico a Ravenna.

Basilica di Sant’Apollinare Nuovo

Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, interno. Ravenna
Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, interno. Ravenna

La basilica fu fatta erigere da Teodorico nel 505 come chiesa di culto ariano. In seguito alla conquista della città di Ravenna da parte dell’Impero bizantino (540) la basilica venne consacrata a San Martino di Tours, difensore della fede cattolica e avversario di ogni eresia.
La basilica assunse il suo nome attuale solo intorno al IX secolo dopo che vi furono portate le reliquie di sant’Apollinare, primo vescovo di Ravenna, dall’omonima basilica di Classe, per sottrarle al pericolo delle scorrerie dei pirati.

I monumenti di Ravenna bizantina

I monumenti di Ravenna risalenti al periodo bizantino sono la basilica di Sant’Apollinare in Classe e la Basilica di San Vitale.

Basilica di Sant’Apollinare in Classe

La basilica di Sant’Apollinare in Classe si trova a Classe, a circa 5 chilometri dal centro di Ravenna. Venne fondata tra il 532 e il 536 con il finanziamento del ricchissimo banchiere Giuliano Argentario. Fu consacrata il 9 maggio 549 da Massimiano, primo arcivescovo di Ravenna ed è stata dedicata a Sant’Apollinare il primo vescovo di Ravenna.

Basilica di Sant'Apollinare in Classe, interno
Basilica di Sant’Apollinare in Classe, interno

Preceduto da un nartece, l’interno è diviso in tre navate. Le navate sono separate da due file di 12 colonne provenienti da Costantinopoli, con capitelli a foglie e pulvini. L’ampia navata centrale introduce all’abside, ettagonale all’esterno e semicircolare all’interno, fiancheggiata da due absidi minori e decorata con rivestimenti marmorei e mosaici.

Basilica di Sant'Apollinare in Classe, catino absidale. Ravenna
Basilica di Sant’Apollinare in Classe, catino absidale. Ravenna

Il catino absidale si divide in due parti: in alto è rappresentata la Trasfigurazione di Cristo, cioè l’episodio evangelico in cui Cristo (in forma di croce gemmata inserita in un cerchio dal fondo stellato) appare in tutto il suo splendore, affiancato dai profeti Mosé ed Elia e dagli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni (le tre pecore più vicine alla croce). La zona inferiore è occupata da un prato dove pascolano altre pecore (i fedeli) attorno a Sant’Apollinare in preghiera, identificato da una scritta.