Monumento equestre al Gattamelata di Donatello
Monumento equestre al Gattamelata di Donatello. I, Sailko, CC BY-SA 3.0, attraverso Wikimedia Commons

Il monumento equestre al Gattamelata venne realizzato da Donatello, a Padova, dove si era trasferito nel 1443, pochi giorni dopo la morte del Gattamelata, e vi rimase fino al 1460.

Questo imponente monumento raffigura Erasmo da Narni, detto il Gattamelata (1370-1443), capitano di ventura e grande condottiero al servizio della Repubblica di Venezia.

Secondo alcuni il soprannome di Gattamelata si doveva alla sua furbizia, al “suo parlar dolce”; secondo altri, all’anagramma del nome della madre, Melania Gattelli.

Donatello, Monumento equestre a Erasmo da Narni, il Gattamelata, 1443-1453. Statua: bronzo, 40×390 cm. Basamento: pietra di calcare, 780×390 cm. Padova, Piazza del Santo.

Dove si trova il Monumento equestre al Gattamelata?

Cosa rappresenta Gattamelata di Donatello?

Il monumento ha una funzione celebrativa. Il volto del Gattamelata, raffigurato in modo naturalistico, esprime ed esalta la personalità del condottiero, stanco e provato da dure battaglie.

Donatello nel realizzarla ha adottato la fusione in bronzo a cera persa, una tecnica ben conosciuta nel mondo classico, ma dimenticata nel Medioevo e riscoperta dallo scultore.

Per il Gattamelata Donatello ha preso a modello un altro celebre monumento equestre dell’antichità, l’imperatore Marco Aurelio del Campidoglio.

Donatello Gattamelata lo immagina con realismo, nel gesto, nei lineamenti e nello sguardo fiero, con la corazza, la spada e il bastone del comando, che Venezia gli offrì nel 1438.

Il condottiero è a capo scoperto; un elmo avrebbe reso il guerriero nulla più di una macchina da guerra, governata da una volontà superiore.

Il volto concentrato, le sopracciglia aggrottate tradiscono la determinazione di chi deve condurre gli uomini in battaglia. Le mascelle e le labbra serrate significano consapevolezza e forte determinazione, così come le guance e le tempie scavate, l’occhio fermo e profondo.

Le gambe tese sulle staffe, Gattamelata fissa un punto lontano, concentrando tutta l’azione nello sguardo fisso e fiero, trasmettendo determinazione, potenza, forza di volontà, attitudine al comando, lealtà e integrità morale.

Il celebre scultore ha saputo esaltare la fierezza del soldato imprimendo al cavallo un’andatura calma e solenne.

Il cavallo è ben fermo sulle quattro zampe, una delle quali poggia su una palla di cannone, così da conferire maggiore equilibrio alla scultura.