Lingue del mondo

Si calcola che nel mondo esistano tra 6000 e 7000 lingue attualmente parlate.
In tutto il pianeta sono solo 250 le lingue parlate ciascuna da almeno un milione di persone. Metà della popolazione mondiale parla una delle quindici lingue più diffuse: il cinese mandarino, seguito da spagnolo, inglese, arabo, bengali, hindi, portoghese e russo.

Le lingue si ripartiscono in alcune grandi famiglie (famiglie linguistiche). Le due più importanti sono quella sinotibetana e quella indoeuropea, parlate da oltre tre quarti dell’umanità. Della prima fa parte il cinese, usata dal maggior numero di individui sulla Terra. Il raggruppamento più numeroso è l’indoeuropeo. Comprende le lingue neolatine (italiano, spagnolo, francese, portoghese, rumeno), quelle germaniche (tedesco, inglese, danese, svedese, norvegese), quelle slave (russo, sloveno, slovacco, polacco, bulgaro…), quelle iraniche e alcune delle lingue indiane. Le più parlate sono quella inglese e spagnola.

Si ritiene che l’area di origine delle lingue indoeuropee sia stata la vasta pianura stepposa situata nel continente euroasiatico a nord del mar Caspio e del Mar Nero.
Nel corso del I millennio a.C. le popolazioni che parlavano questa lingua migrarono verso l’Asia e verso l’Europa, sovrapponendosi ai popoli preesistenti: etruschi, sardi, liguri, iberici. Questi subirono o accettarono la nuova lingua, arricchendola con molte parole ed espressioni derivate dal loro vecchio idioma. Con il passar dei secoli le lingue originarie finirono in gran parte per scomparire.
Ma non tutti gli europei parlano lingue indoeuropee. Nel nord della Spagna è infatti sopravvissuto un idioma pre-indoeuropeo: è la lingua basca, che conserva ancora alcuni dei caratteri originari dell’antico substrato iberico.
Altre lingue non indoeuropee parlate in Europa sono quelle del gruppo ugro-finnico: l’ungherese (portato dalla migrazione dei magiari nel I millennio d.C.), il finnico, parlato dai filandesi, e l’estone.