Tomba degli àuguri di Tarquinia
Tomba degli àuguri di Tarquinia

La tomba degli àuguri di Tarquinia è una tomba a camera etrusca dipinta, situata nella necropoli dei Monterozzi. Risale alla fine del VI secolo a.C. e scoperta nel 1878.

Gli Etruschi attribuivano grande importanza al culto dei morti; al pari di altri popoli antichi, credevano che il defunto continuasse dopo la morte la propria esistenza. Grande cura era riservata quindi alla costruzione delle tombe che riproducevano, sia nella dislocazione degli ambienti sia negli arredi, l’architettura domestica.

La tomba degli àuguri etruschi di Tarquinia offre uno splendido esempio degli affreschi tombali etruschi.

Tomba degli àuguri di Tarquinia, particolareSulla parete di fondo, accanto alla porta dipinta che rappresenta il limite fra il mondo dei vivi e quello dei morti, due figure benedicenti di àuguri (coloro che interpretavano il volere degli dèi) sembrano accommiatarsi dal defunto.

Da osservare altri particolari di questo affresco: una figura danzante dipinta su una delle pareti laterali:

Tomba degli àuguri di Tarquinia, particolareSulla parete opposta, due lottatori che gareggiano sotto lo sguardo di un giudice vestito di nero:

Tomba degli àuguri di Tarquinia, particolare

Al centro di questa scena si vedono tre lebeti di bronzo, sorta di pregiate pentole, che costituiscono il premio per il vincitore. La gara di lotta testimonia che in onore dei defunti non si svolgevano solo banchetti, ma anche gare sportive, secondo una tradizione già vivissima (come è attestato nell’Iliade di Omero).

La parete è completata dalla scena con il Phersu, personaggio così identificato dall’iscrizione, che partecipa a un gioco crudele. Tiene infatti al laccio un cane, che assale un condannato a morte. Quest’ultimo, con evidenti tracce di ferite sul corpo, ha la testa incappucciata da un sacco; tenta di difendersi con una clava che impugna con la mano destra.

Tomba degli àuguri di Tarquinia, particolare