I Rotoli del Mar Morto (detti anche Rotoli di Qumran o Manoscritti di Qumran) sono rotoli di papiro e di pergamena ritrovati tra il 1947 e il 1956 nelle 11 Grotte di Qumran, una località desertica sulla riva occidentale del Mar Morto, nell’attuale Cisgiordania.
Si tratta di migliaia di frammenti appartenenti a circa 180 diversi manoscritti in ebraico, aramaico e greco, composti tra il III secolo a.C. e il I d.C. Si riferiscono perlopiù ai libri del Vecchio Testamento, ma anche racconti apocrifi e documenti che descrivono le regole di vita della comunità monastica degli Esseni (un movimento religioso con molti aspetti vicini al cristianesimo).
Gli esperti ritengono che siano stati scritti da diversi gruppi ebraici che si alternarono nell’insediamento di Qumran. A proteggerli dal deterioramento del tempo ci ha pensato il particolare microclima secco delle cave in cui sono rimasti nascosti per secoli.
Un frammento di papiro che riporta un testo del Vangelo di Marco è considerato particolarmente importante perché secondo alcuni studiosi permetterebbe di anticiparne la stesura rispetto alla data (il 70 d.C.) tradizionalmente accertata.
Oltre ai rotoli, la massiccia operazione di ricerca archeologica ha portato alla luce: il corpo mummificato di un bambino avvolto in una coperta di 6mila anni fa, un gruppo di monete risalenti al periodo della rivolta ebraica, nonché un cestino intatto del Neolitico, che si stima risalga a 10.500 anni fa.
Dove sono custoditi i Rotoli del Mar Morto?
Oggi i reperti sono conservati in parte nel Museo di Israele e nel Museo di Rockefeller, entrambi a Gerusalemme, in parte ad Amman, altri ancora alla Biblioteca Nazionale di Parigi.