Alessandria d'Egitto
Gnauth, Adolf, CC BY-SA 2.5, via Wikimedia Commons

Alessandria d’Egitto fu una delle più importanti e splendide città del mondo antico. Venne fondata nel 332 a.C. da Alessandro Magno, da cui prese il nome.

La città antica era divisa in cinque quartieri con le vie principali affiancate da colonne.

A nord-est si trovava Neàpolis (cioè “città nuova”), l’area più elegante, con il palazzo reale, i giardini, il teatro e i principali templi e monumenti. Secondo alcune fonti, in quest’area fu sepolto Alessandro Magno, ma la sua tomba non è stata ancora trovata.

Nella stessa area c’erano anche il museo (all’interno del palazzo del re) e la biblioteca, che diventarono alcuni dei principali centri della cultura dell’età ellenistica.

La creazione de museo e della bibloioteca fu avviata da Tolomeo I, un nobile macedone che diventò re dell’Egitto dopo la morte di Alessandro.

Il figlio Tolomeo II completò i lavori e realizzò anche il Faro, il primo della storia, una delle sette meraviglie del mondo antico. Si trattava di una torre marmorea di 130 metri collocata davanti al porto, con in cima una laterna continuamente alimentata dal fuoco.

La Biblioteca e il Museo

Nella Biblioteca furono raccolte migliaia di opere, scritte su rotoli di papiro e pergamene.

Pare che alla fine del regno di Tolomeo II ve ne fossero 500 mila: era la maggiore collezione di libri del mondo antico.

Il Museo era composto da sale di lettura, un giardino zoologico e un orto botanico. Nel Museo gli studiosi si incontravano e si dedicavano all’insegnamento, come nelle moderne università. Tra i più grandi scienziati antichi che studiarono e insegnarono ad Alessandria ci furono Euclide, Archimede ed Eratostene.

Secondo la tradizione, la Biblioteca di Alessandria venne danneggiata gravemente da un incendio nel 47 a.C. In seguito, la Biblioteca risorse e si arricchì di migliaia di nuove opere. Poi subì altre distruzioni fino a quella definitiva del 391 d.C.

Per diversi secoli, la Bibioteca di Alessandria non si limitò a custodire le opere, ma le riprodusse e le diffuse in tutte le biblioteche del mondo antico, contribuendo alla diffusione della cultura.

La nuova biblioteca Alexandrina di Alessandria d’Egitto

La città di Alessandria d’Egitto è oggi il principale centro portuale egiziano, terzo per importanza nel Mediterraneo dopo Genova e Marsiglia.

Per iniziativa dell’UNESCO, tra il 1988 e il 2002, sul sito dell’antica biblioteca, di fronte al luogo in cui svettava il leggendario faro, è stata eretta la nuova Biblioteca Alexandrina, che si estende su un’area di circa 80 mila metri quadrati e che può contenere 8 millioni di libri.

La biblioteca è destinata a diventare una delle più ricche del mondo e un importante centro internazionale di studi e di ricerca scientifica.

Comprende molte sale, di cui alcune destinate a mostre e congressi. Conserva tra i suoi scaffali più di un milione di testi.