La Lisbona dello scrittore Antonio Tabucchi (1943-2012) ruota intorno ai luoghi percorsi ogni giorno dal protagonista del suo libro più famoso Sostiene Pereira (1994).
Pereira è un giornalista del “Lisboa” dove scrive articoli della sezione cultura, evitando di essere coinvolto nelle cronache del tempo. La storia è ambientata nel 1938, quando il Portogallo è sotto la dittatura di Salazar, seguace del generalissimo Franco che comandava in Spagna.
La sede del Lisboa è in Rua Rodrigo da Fonseca, al numero 66 (il civico nella realtà non esiste: i numeri saltano dal 60 al 72).
Pereira, solitamente raggiunge la sede in tram, attraversando Rua Alexandre Herculano. I tram sono uno dei simboli di Lisbona: percorrono tragitti molto lunghi, spesso all’interno di vicoli strettissimi sfiorando i balconi delle case.
Altro luogo simbolo della Lisbona di Antonio Tabucchi è il Café Orquídea, locale immaginato dall’autore nelle vicinanze di Praça da Alegria. Qui Pereira consuma la sua immancabile limonata e le sue amate omelette, in compagnia di Monteiro Rossi.
Si recò al Café Orquídea, che era lì a due passi, dopo la macelleria ebraica, e si sedette al tavolino, ma dentro il locale, perchè almeno c’erano i ventilatori, visto che fuori non si poteva stare dalla calura.
Avenida de Libertate, il viale principale di Lisbona, dal quale si diramano tutti i quartieri (barrio) della città, era il punto di partenza per raggiungere l’abitazione di Pereira.
Pereira sostiene che uscì turbato da questo breve colloquio (con Padre António, ndr) e dalla maniera in cui era stato congedato. […] E si sentì spossato, sostiene Pereira. Riuscì a trascinarsi fino alla più vicine fermata del tram e prese un tram che lo portò fino al Terreiro do Paço. E intanto, dal finestrino, guardava sfilare lentamente la sua Lisbona, guardava l’Avenida da Liberdade, con un suoi bei palazzi, e poi la Praça do Rossio, di stile inglese; e al Terreiro do Paço scese e prese il tram che saliva fino al Castello. Discese all’altezza della Cattedrale, percé lui abitava lì vicino, in Rua da Saudade.
La Lisbona di Antonio Tabucchi è una città malinconica, dove i contrasti sociali si mitigano al sole del Portogallo. Ancora oggi la città offre angoli e strade che ricordano quell’atmosfera. Prendete il tram e percorrete tutta la città lentamente, fermandovi nei luoghi di Pereira: vi sembrerà di ritornare in quell’epoca.