Bronzi di Riace Museo di Reggio Calabria

I Bronzi di Riace sono due splendide sculture in bronzo realizzate intorno alla metà del V secolo a.C. Ritrovate in un eccezionale stato di conservazione, rappresentano una scoperta eccezionale, perché le due statue bronzee non sono copie ma originali della statuaria greca.

Dove sono stati ritrovati i Bronzi di Riace?

Le due statue sono stati ritrovate per caso il 16 agosto 1972, a duecento metri dalla costa di Riace, nel Mar Ionio, in provincia di Reggio Calabria, da un subacqueo dilettante che stava facendo immersioni. Attratto da un braccio che spuntava dal fondale marino a soli 8 metri di profondità, si accorse delle grandi statue che giacevano sepolte nella sabbia.

Per riportarle a galla senza danneggiarle, venne gonfiato un grosso pallone, al quale furono assicurate le statue liberate dalla sabbia. In seguito, ci sono voluti ben sette anni di lavoro per ripulire i due capolavori, prima a Reggio Calabria e poi a Firenze.

I Bronzi di Riace dove sono?

I Bronzi sono collocati presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Per maggiori informazioni e per conoscere giorni, orari di apertura e costo dei biglietti visita il sito www.museoarcheologicoreggiocalabria.it

Descriviamo i due bronzi

Sono alti quasi due metri e raffigurano due guerrieri nudi nella medesima posizione: in piedi, con la gamba sinistra avanzata; il braccio sinistro piegato nell’atto di sorreggere uno scudo andato perduto; il braccio destro disteso in basso a tenere una lancia o una spada, anch’essa mancante.

Le due sculture, per convenzione, sono definiti Bronzo A e Bronzo B.

Il Bronzo di Riace A è la statua con la capigliatura che scende sul collo; invece, il Bronzo di Riace B è la statua con la capigliatura originariamente raccolta in un elmo oggi assente.

I Bronzi di Riace sono opere di due scultori diversi: l’analisi della terra di fusione (che riempie il vuoto interno della statua) del Bronzo A, che ne attesta la provenienza da Argo, e il confronto stilistico del Bronzo B con una statua di Ermete opera di Alcamene, fanno propendere per l’attibuzione del primo ad Agelada il Giovane (maestro di Mirone e di Fidia), di Argo,  e del secondo al Alcamene il Vecchio, di Lemno.

Bronzo A

Bronzo di Riace A
Bronzo di Riace A

Il Bronzo A, datato al 460 a.C., presenta una muscolatura maggiormente accentuata che trasmette più rigidità e tensione rispetto al Bronzo B, più recente (risale al 430 a.C.) dal modellato più fluido e dalla curvatura del bacino più evidente.

Il volto meglio conservato del Bronzo A  mostra ancora, per la costruzione dell’occhio, l’uso dell’avorio su cui si innestava probabilmente una pietra dura per rendere la pupilla. Il carnoso labbro inferiore è invece reso con rame rosso (usato anche per i capezzoli), mentre i denti sono foderati d’argento. Circa l’identità del Bronzo A, proprio la dentatura rivestita d’argento ha fatto ipotizzare che si tratti dell’eroe Tideo, che nel mito divora il cervello dell’avversario sotto le mura di Tebe.

 

Bronzo B

Bronzo di Riace B
Bronzo di Riace B

Nel Bronzo B sarebbe raffigurato l’eroe Anfiarao che, dotato da Apollo della preveggenza e consapevole dell’esito infausto della spedizione contro Tebe, muore scomparendo con il carro in una voragine aperta da un fulmine di Zeus.