La piramide di Cheope è la più antica e la più grande delle tre piramidi della necropoli di Giza.
Il complesso delle piramidi di Giza risale al III millennio a. C. (IV dinastia). Esso comprende le piramidi del faraone Cheope (2620-2597 a.C.) e dei suoi successori Chefren (2588-2563 a.C.) e Micerino, (2560 a.C.), figlio di Chefren.
La piramide di Cheope è alta 146 metri; i suoi lati misurano 230 metri ciascuno ed è composta di 2.300.000 blocchi, pesanti in media due tonnellate e mezzo. Le sue dimensioni sono il risultato di complessi calcoli geometrici e astronomici, che ne fanno un esempio di perfezione.
Lo storico greco Erodoto (V secolo a.C.) afferma che per costruirla ci vollero trent’anni impegnando centomila uomini (gli storici moderni giudicano attendibili queste cifre) per taglio, trasporto e posa delle pietre.
Come le altre piramidi, la piramide di Cheope non era accessibile dall’esterno, mentre all’interno conteneva alcune stanze funerarie. La cella del faraone, generalmente collocata alla base della costruzione, si trova qui eccezionalmente quasi al centro, sormontata da 9 monoliti di granito.
Interamente era ricoperta da lastre di calcare bianco sulle quali erano scolpiti dei geroglifici.
In alto spiccava il piramydion, la punta della piramide, costituita da un blocco unico di granito ricoperto di elettro – una lega di oro, argento e rame – che rifletteva la luce del sole a lunga distanza.
Gli architetti della Grande Piramide di Cheope idearono una sorta di labirinto per cercare di rendere inaccessibile la camera funeraria del faraone.
Nonostante queste precauzioni, la piramide è stata a più riprese violata da “tombaroli”, che penetrati all’interno, hanno portato via tutto ciò che di prezioso vi era custodito.
La Grande piramide è la sola delle sette meraviglie del mondo antico che sia giunta fino a noi.