Latomie di Siracusa

Il termine latomie nell’antichità indicavano le cave per l’estrazione della pietra usata nell’edilizia. Vi lavoravano i prigionieri di guerra e i condannati a pene detentive.

La parola greca è composta appunto da las, “pietra”, e dal tema del verbo tèmno, “taglio”.

In particolare, le Latomie di Siracusa, scavate probabilmente nel V secolo a.C., sono ricordate dallo storico greco Tucidide, nel VII libro delle Storie o Guerra del Peloponneso, come il luogo in cui fra durezze e privazioni di ogni sorta languirono i prigionieri ateniesi a seguito della sconfitta patita nel 413 a.C., durante la Guerra del Peloponneso.

Tra le Latomie di Siracusa, si ricordano la Latomia dei Cappuccini (prende il nome dal convento dei frati Cappuccini che vi si affaccia a sud-est) e quella del Paradiso. In quest’ultima si apre il cosiddetto “Orecchio di Dionisio” (o di Dionigi).

Orecchio di Dionisio

Orecchio di Dionisio

Situato nella Latomia del Paradiso di Siracusa, è così chiamato per la sua forma a S simile al condotto dell’orecchio umano e per la capacità di amplificare ogni più debole suono. Scura e imponente, è profonda 65 metri, larga da 5 a 10 metri e alta 23.

La leggenda narra che Dionisio I (432-367 a.C.), tiranno di Siracusa, vi ascoltava di nascosto le voci dei prigionieri.