Santa Maria del Fiore è la quinta chiesa d’Europa per grandezza, dopo San Pietro a Roma, San Paolo a Londra, la Cattedrale di Siviglia e il Duomo di Milano. A progettarla fu l’architetto Arnolfo di Cambio, che pose la prima pietra nel 1296.
La cattedrale di Santa Maria del Fiore fu eretta sull’antica e ormai fatiscente cattedrale di Santa Reparata, risalente al VI secolo, i cui resti sono visibili nella cripta.
La nuova cattedrale fu dedicata alla Madonna e battezzata nel 1412 Santa Maria del Fiore, con un chiaro riferimento al giglio, simbolo di Firenze.
La costruzione del duomo di Firenze, in stile gotico, durò quasi due secoli, escludendo la realizzazione dell’attuale facciata che risale invece all’Ottocento.
Progettata per contenere 30 000 persone, è lunga 153 metri, larga 38 metri, mentre l’altezza delle volte raggiunge i 45 metri.
La chiesa attuale non è fedelissima al progetto originario di Arnolfo di Cambio, che fu ampliato e in parte modificato dall’architetto e scultore Francesco Talenti (1300 circa-1369) prima e dall’architetto Lapo Ghini (XIV secolo) poi.
Il campanile di Santa Maria del Fiore Firenze
Nel 1334 iniziarono i lavori per il campanile, oggi conosciuto come Campanile di Giotto. Della progettazione di questa magnifica torre fu infatti incaricato un pittore, Giotto.
Alla morte di Giotto la costruzione del campanile era giunta alla prima cornice. La costruzione fu perciò continuata da Andrea Pisano e terminata nel 1357 da Francesco Talenti e Neri di Fioravante.
All’esterno sia la cattedrale sia il campanile presentano un rivestimento in marmi policromi (bianco, verde e rosso), con un disegno più raffinato per la torre (secondo gli intenti di Giotto) e più essenziale nelle pareti del Duomo Firenze, a imitazione del motivo a bande che decora il Battistero di San Giovanni posto di fronte.
Santa Maria del Fiore cupola del Brunelleschi
Arnolfo di Cambio aveva costruito il duomo ma non aveva un progetto per la cupola. Nel 1418 fu quindi necessario indire un concorso pubblico. Nel 1420 iniziarono i lavori sotto la direzione di Filippo Brunelleschi.
Il progetto era molto ardito: costruire la cupola senza utilizzare impalcature di sostegno. Una struttura autoreggente, formata non da una calotta sferica ma da otto vele, costruite dal basso ad opera di otto cantieri che lavoravano contemporaneamente sotto la guida diretta dello stesso Brunelleschi.
La particolare tecnica costruttiva delle murature, un incastro a spina di pesce, le rendeva particolarmente leggere e compatte, così da poterle erigere senza opere di sostegno.
I lavori si svolgevano «in quota», dalla base della cupola a 54 metri dal pavimento, fino ai 90 metri della base della lanterna.
La cupola fu costruita dal basso, uno strato alla volta, senza la classica impalcatura portante che si usa per sostenere le arcate prima della loro chiusura. Fu quindi indispensabile l’uso di macchinari capaci di sollevare il materiale all’altezza necessaria.
Le macchine utilizzate per la costruzione della cupola del duomo di Firenze
Brunelleschi stesso progettò e realizzò per il suo cantiere macchine molto ingegnose e particolarmente innovative per l’epoca: ponti sospesi, argani, bracci meccanici rotanti capaci di arrivare alle quote più alte.
Si trattava di vere e proprie meraviglie della meccanica, che attirarono l’attenzione di molti ingegneri, curiosi di studiarne il funzionamento. Furono proprio loro a lasciarci le migliori testimonianze delle macchine usate nel cantiere di Brunelleschi, visto che non esistono più i progetti originali.
Se stai programmando una visita al Duomo di Firenze e vuoi maggiori informazioni riguardo gli orari di entrata, il prezzo d’ingresso, le visite guidate e altro ancora ti consigliamo di consultare il sito ufficiale www.duomo.firenze.it