I mercati di Palermo, fondati nell’antichità dai numerosi commercianti provenienti da tutta l’area del Mediterraneo, hanno reso famosa la città.
Palermo vanta una storia millenaria. Fu infatti fondata dai Fenici, abitata dai Greci e dai Romani. Dopo i regni romano-barbarici, conobbe differenti occupazioni: dagli Arabi ai Normanni, dai Francesi agli Spagnoli, finché nel 1861 entrò a far parte del Regno d’Italia.
Questo succedersi di popoli ha determinato un continuo alternarsi di culture e ha arricchito la città di un patrimonio artistico ineguagliabile.
I mercati storici di Palermo, nel tempo, hanno cambiato molto delle loro antiche caratteristiche.
Tra i mercati storici, il più antico è Ballarò, in cui si vendono soprattutto i prodotti alimentari provenienti dalle campagne intorno a Palermo. È un mercato permanente. Si estende da Piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory verso Porta Sant’Agata. Si presenta come un ammasso di bancarelle assiepate e con la strada invasa dalle cassette di legno che contengono la merce che viene continuamente urlata, abbanniata, per reclamizzare la buona qualità e il buon prezzo dei prodotti.
Il mercato del Capo è un animatissimo e caratteristico mercato agroalimentare. È attivo tutti i giorni, compreso la domenica mattina. Si estende lungo la via Carini e via Beati Paoli, la via di Sant’Agostino e la via Cappuccinelle.
Infine il mercato della Vucciria, dipinto da Guttuso, il cui nome (di origine francese) indica la sua antica destinazione d’uso, cioè la macelleria. Ne parliamo in dettaglio qui.