Villa Adriana a Tivoli
Villa Adriana a Tivoli

Villa Adriana a Tivoli, voluta dall’imperatore Adriano, è la più ricca e famosa tra le ville romane.

Dal 1999 è inserita nell’elenco Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Fu costruita tra il 118 e il 138 d.C. dall’imperatore Adriano, nei pressi di Tivoli, l’antica Tibur, a pochi chilometri da Roma, ma già nel 125 Adriano vi aveva preso la residenza.

La villa di Adriano a Tivoli è distribuita su un’area di oltre 120 ettari.

Non deve essere immaginata come un’unica struttura, ma come un’insieme di oltre trenta edifici adibiti a varie funzioni: dall’abitazione al ricevimento; dallo studio al divertimento; dall’attività politica al riposo. Il tutto è immerso nel verde di un giardino ricco di acque, fontane, vasche artificiali e statue.

Planimetria Villa Adriana Tivoli

Planimetria Villa Adriana a Tivoli

Tivoli Villa Adriana cosa vedere

Ricostruzione di Villa Adriana
Ricostruzione di Villa Adriana

Tra i luoghi relativamente ben conservati della villa Tivoli ci sono il Teatro greco, l’Odeon, il Liceo, l’Accademia, le Terme, la Biblioteca, lo Stadio, il Pecile, un enorme giardino, circondato da un porticato con una piscina centrale e utilizzato per le passeggiate estive e invernali.

Vi è poi il Ninfeo, ossia la grotta semicircolare che chiudeva il lato lungo del Canopo. Il Canopo è un lungo bacino d’acqua ornato da colonne e statue che culmina con un tempio sovrastato da una cupola a spicchi.

Vi è ancora lo splendido Teatro marittimo, un’isoletta circondata da un canale circolare, cui si accedeva o a nuoto, o attraverso un sistema di ponti levatoi.

La scelta dei nomi di molte delle costruzioni, poi, è direttamente collegabile alla personalità stessa di Adriano, uomo coltissimo e raffinato, che in questo modo ha voluto ricostruire nella propria abitazione i luoghi del mondo a lui più cari, che lo avevano affascinato durante i suoi innumerevoli viaggi.

È questo il caso, ad esempio, del Pecile, evidentemente ispirato al portico dell’agorà di Atene, o del Canopo, con allusione al canale artificiale che collegava l’omonima città egizia con la mitica Alessandria.