La Chimera di Arezzo è una scultura in bronzo eseguita da artigiani etruschi. Risale al V-IV secolo a.C. e rinvenuta nel 1553 nel territorio di Arezzo, città di origine etrusca, in Toscana.
Il Granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici (1519-1574) la fece portare a Firenze, dove si trova tuttora. A Firenze, il celebre orefice e scultore Benvenuto Cellini (1500-1571) si occupò del restauro del mostro mitologico.
Dove si trova la Chimera di Arezzo?
La Chimera simbolo di Arezzo
Continua a essere uno dei simboli di Arezzo dove se ne trovano delle copie. Due ai lati di Piazza della Repubblica, davanti la stazione. Un’altra copia è presso Porta San Lorentino. Un’altra, infine, si trova a Palazzo Cavallo, sede del comune di Arezzo.
Che cosa rappresenta la Chimera d’Arezzo?
Secondo il mito greco, trasmesso poi alla cultura etrusca, Chimera (dal greco “capra”) è un mostro con corpo e testa di leone, un serpente al posto della coda e un’altra testa di capra sul dorso.
Come morì la Chimera?
La Chimera morì uccisa dall’eroe Bellerofonte, figlio dei dio Poseidone, in groppa al suo cavallo alato, Pegaso.
Bellerofonte e la Chimera
Bellerofonte riuscì a sconfiggere Chimera con le sue stesse terribili armi, poiché non c’era freccia o lancia che avrebbe potuto ferirla.
Per avere il sopravvento Bellerofonte conficcò la punta del suo giavellotto nelle fauci della belva: il fuoco che ne usciva sciolse il piombo del giavellotto, che uccise l’animale.
Come si presenta?
La Chimera è una scultura in bronzo, quasi a grandezza naturale. Fu realizzata con la fusione a cera persa, tecnica che gli Etruschi impararono dai Greci, grazia ai contatti con la Magna Grecia.
Ha i muscoli in tensione, gli artigli sporgenti, le fauci spalancate, il pelo irto sul dorso e nella criniera.
Sta acquattata e arretra mentre volge il muso verso l’alto, cercando di difendersi da Bellerofonte che la sta colpendo. Infatti ha ferite su tutto il corpo e sul collo della testa di capra che ricade all’indietro, ormai moribonda.
La Chimera d’Arezzo simbolo etrusco
Cosa c’è scritto sulla zampa della Chimera di Arezzo?
Su una zampa anteriore dell’animale è incisa una dedica in caratteri etruschi: “donata al dio Tin”, la divinità etrusca più importante corrispondente a Zeus per i Greci e a Giove per i Romani.
Questo lascia pensare che forse era una statua votiva destinata a stare nell’area di un santuario.
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