Apollo e Dafne si trova presso la Galleria Borghese di Roma. È il gruppo marmoreo scolpito da Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), poco più che ventenne, per il cardinale Scipione Borghese, raffinato mecenate e collezionista di numerosi capolavori dell’artista.
Nello stesso periodo il cardinale Borghese commisssionò a Gian Lorenzo Bernini anche le sculture di Enea e Anchise, Il ratto di Proserpina e il David.
L’opera scolpita dal Bernini si ispira a un famoso episodio mitologico narrato nelle Metamorfosi di Ovidio (43 a.C.- 17d.C.).
Apollo e Dafne mito
Nel testo di Ovidio, Apollo si era vantato di sapere usare come nessun altro l’arco e le frecce. Per la sua presunzione Eros lo punisce con due frecce: una appuntita e d’oro, destinata a far innamorare; l’altra di piombo e spuntata, che serviva a non far innamorare.
Apollo è colpito dalla freccia d’oro, che lo fa invaghire della bella ninfa Dafne, consacrata a Diana. La fanciulla, invece, trafitta dalla freccia di misero piombo, rifiuta l’amore del dio e prega il padre Peneo, divinità fluviale, di farle cambiare sembianze.
La richiesta di Dafne è accolta e, appena Apollo tenta di abbracciarla, lei si trasforma in un albero di alloro.
Apollo e Dafne Bernini scultura
Gian Lorenzo Bernini immortala il momento culminante della scena: Apollo, innamorato della ninfa, sta cercando di afferrarla, ma questa, per sfuggirgli, si sta trasformando in una pianta di alloro (la pianta sacra al dio Apollo): la sua preghiera è stata esaudita. I piedi di Dafne si mutano in radici, la corteccia avvolge il corpo, mentre dalle mani e dai capelli spuntano rami e foglie.
Il silenzioso grido di Dafne sottolinea la drammaticità della scena: la ninfa, nel momento di massima angoscia, sente che tutto il suo corpo si sta trasformando in foglie e dura corteccia.
Alla base della scultura si legge questa massima: «Chi ama seguire le fuggenti forme dei divertimenti, alla fine si trova foglie e bacche amare nella mano».
Per informazioni su orari di apertura, prezzo e acquisto biglietti, visite guidate andate sul sito ufficiale del Museo e Galleria Borghese.