L’Arco di Settimio Severo a Roma è un arco trionfale a tre fornici, situato all’angolo nord-ovest del Foro Romano. È alto 23 metri, largo 25 e profondo 11,85.
Storia
Il luogo in cui sorge corrispondeva al punto di arrivo della via Sacra ed era di fronte all’arco, oggi distrutto, delle vittorie di Augusto contro l’impero dei Parti (il grande impero dei Parti corrispondeva pressappoco agli attuali territori dell’Iran e dell’Iraq).
Anche Settimio Severo (imperatore dal 193 al 211 d.C.) aveva compiuto con i figli Caracalla e Geta due campagne militari contro i Parti: la prima nel 194-195 d.C., la seconda nel 197-198 d.C., riconquistando parte della Mesopotamia.
In seguito alle vittorie di queste spedizioni, vennero dedicati a Settimio Severo due archi trionfali, uno a Roma e uno a Leptis Magna, nell’attuale Libia.
Vedi anche Arco dei Severi a Leptis Magna.
Descrizione
Il monumento ha tre fornici inquadrati da colonne di ordine composito, poste su alti plinti di base e separate dal corpo del monumento.
Accanto al fornice centrale sono scolpite delle Vittorie con trofei, che volano sopra le rappresentazioni delle Stagioni.
Sull’attico corre l’iscrizione celebrativa; al di sopra di questa si trovava la quadriga imperiale di bronzo.
Lo stile dei rilievi è simile a quello della Colonna di Marco Aurelio, di pochi anni anteriore.
Uno dei pannelli più significativi è quello dell’Assedio e presa della città di Ctesifonte, capitale dei Parti, con la fuga del loro re Vologese, e il discorso di Settimio Severo che suggella la fine delle ostilità.