Cappella Sistina
Cappella Sistina. Antoine Taveneaux, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

La Cappella Sistina è uno dei luoghi più celebri al mondo, perché è una delle opere più importanti della Storia dell’Arte.

Da sempre sede di importanti cerimonie ufficiali, ospita ancora oggi il conclave, l’assemblea dei cardinali di tutto il mondo che elegge il papa.

Alta 20,70 metri, lunga circa 41 metri e larga 13,5 metri, secondo alcuni studiosi, le dimensioni ricalcano le misure del Tempio di Salomone a Gerusalemme, distrutto nel 70 d.C. dai Romani.

Dove si trova la Cappella Sistina?

È la più importante cappella nei Palazzi Vaticani, compresa nel percorso dei Musei Vaticani.

Perché la cappella si chiama Sistina?

La denominazione di Cappella Sistina deriva dal primo committente, papa Sisto IV della Rovere, pontefice dal 1471 al 1484. Egli fece ristrutturare l’antica Cappella Palatina, nota nei documenti come “Cappella Magna”. Il 15 agosto 1483 il pontefice la consacra dedicandola alla Maria Vergine Assunta.

Affreschi Cappella Sistina

Cappella Sistina
Cappella Sistina. Antoine Taveneaux, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

L’ambiente si presenta già allora rivestito di affreschi, compiuti nel 1481-1482. Sulla parete in basso: a sinistra, le Storie di Mosè; a destra le Storie di Cristo; in alto tra le finestre la serie dei primi Pontefici della storia della Chiesa.

Chi ha dipinto la Cappella Sistina?

Le opere furono dipinte da alcuni dei più importanti artisti del Rinascimento toscano e umbro, fra cui Sandro Botticelli, il Perugino e il Ghirlandaio. Invece la volta è decorata con un cielo blu lapislazzuli punteggiato di stelle dorate, opera di Pier Matteo d’Amelia.

Cappella Sistina Michelangelo

Con il trascorrere degli anni, la volta però si danneggia e così, nel 1508, papa Giulio II, nipote di Sisto IV, chiama Michelangelo Buonarroti.

Michelangelo a quell’epoca è già un artista affermato alla corte di Giulio II, ma come scultore non come pittore. Sta infatti lavorando ad alcune statue per la futura e monumentale tomba di Giulio II.

Con molte perplessità, Michelangelo accetta.

Michelangelo e la volta della Cappella Sistina

Cosa ha dipinto Michelangelo nella Cappella Sistina?

Dal 1508 al 1512 Michelangelo Buonarroti dipinge la volta con nove storie centrali, raffiguranti episodi della Genesi, relative alla creazione e alle vicende di Noè. Guardando dal basso verso l’alto: Dio separa la luce dalle tenebre; Dio crea il Sole, la Luna e la Terra; Dio separa la Terra dalle acque; creazione di Adamo; creazione di Eva; peccato originale e cacciata dal Paradiso terrestre; sacrificio di Noè; Diluvio Universale; Ebbrezza di Noè.

Ai lati, trovate le figure di Ignudi, che sostengono medaglioni con scene tratte dal Libro dei Re.

Dodici veggenti, cioè Profeti e Sibille, siedono su troni monumentali a cui si contrappongono più in basso gli Antenati di Cristo, raffigurati nelle vele e nelle lunette.

Infine, nei quattro pennacchi angolari, Michelangelo rappresenta alcuni episodi della miracolosa salvazione del popolo d’Israele.

Lavora quasi completamente da solo, incurvato all’indietro su alte impalcature, giorno e notte senza sosta, facendosi luce con le candele.

Nell’ottobre del 1512 porta a termine il lavoro e il 1° novembre dello stesso anno papa Giulio II inaugura la Sistina con una messa solenne.

Michelangelo torna sui ponteggi della cappella nel 1536 per volere di papa Paolo III Farnese, per rappresentare il Giudizio Universale sulla parete di fondo dietro l’altare.

Cosa fare per visitare la Cappella Sistina?

I Musei Vaticani sono immensi e numerose sono le opere da visitare. Per organizzare al meglio la vostra visita vi invitiamo a consultare il sito ufficiale dei Musei Vaticani.