Il colle dell’Infinito di Giacomo Leopardi si trova a Recanati, sulla sommità del monte Tabor.
Dal monte Tabor, Recanti, si domina un panorama vastissimo, ispiratore della poesia Infinito composta da Leopardi a ventuno anni, nel 1819:
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.

Una stradina segue il muro di cinta ed è percorribile uscendo da Palazzo Leopardi e dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani.
Sul colle c’è un convento, un tempo sotto la regola di san Francesco e santa Chiara e poi delle monache del Sacro Cuore. Attualmente è aperto al pubblico come sede del Centro Mondiale della Poesia e della Cultura “Giacomo Leopardi”.